07/10/2011 – La nostra risposta a una pagina pubblicitaria apparsa oggi su alcuni quotidiani
Le parole sono importanti. Un avverbio di modo, per esempio, può essere di troppo: una semplice parola come “così”. Proviamo a toglierla e il senso della frase cambia, torna “sensato”. È una questione di modo, ma anche di sostanza,
perché slow e fast sono due velocità diverse, sono due approcci diversi. Alla vita, al mondo, al cibo.
Abbiamo rimesso le parole a posto. Non si capisce perché – al di là del marketing – McDonald’s continui a inseguire il modello Slow Food. Un consumatore consapevole ed educato ormai conosce le differenze e quando entra in un fast food non sta cercando piatti di un grande chef o cibi freschi, stagionali e locali.
Slow non è uno slogan che è sufficiente attaccare in vetrina, ma è un approccio complessivo al cibo e alla vita, agli antipodi di un’omologazione rappresentata da migliaia di ristoranti uguali in tutto il mondo. Viva la diversità dunque, con pieno diritto di esistere per tutti, ma non facciamo confusione: slow e fast non possono andare d’accordo, tanto meno per esigenze pubblicitarie.